La Storia

Dalla Risaia direttamente in tavola.
In un ambiente incontaminato, solo recentemente convertito alla risicoltura, operano i tre soci coltivatori, i quali curano personalmente l’intero tragitto del chicco di riso.
Ultimate le fasi di preparazione del terreno, le quali si svolgono susseguendosi, nel periodo che incontra la fine dell’inverno con l’inizio della primavera, si da inizio all’immissione in risaia delle limpide acque del fiume Ombrone.
Quell’acqua, ricca di sostanze, nutrirà poi le piante di riso, garantendo loro uno sviluppo ottimale in assenza di agenti inquinanti.
Solamente in tarda primavera si arriva alla delicata e fondamentale fase della distribuzione dei semi sul terreno, ed è proprio con una buona semina che si pongono le giuste premesse per ottenere una crescita sana delle piante di riso.
Il riso selvatico, il giavone, e miriadi di altre specie vegetali che trovano nella risaia il loro habitat ideale, attenterebbero, se non divelte precocemente dal terreno, alla crescita rigogliosa del nostro cereale.
Mani esperte, piuttosto che diserbanti chimici,selezionano le piccole piante che ricoprono gli specchi d’acqua delle grandi vasche, mondando le coltivazioni per lunghi giorni.
Allora, indiscusso signore della risaia, il chicco del Riso Maremma, protetto nelle spighe ormai biondeggianti e dorate, raggiunge la compiuta maturazione.
Nella totale assenza di conservanti.
Non ha bisogno di conservanti e additivi il Riso Maremma.
Come il riso genuino di una volta, che, riposto nel sacco di carta, si conservava integro in modo naturale. Ha una data di scadenza più breve degli altri risi che si trova accanto sugli scaffali, a garanzia di una maggiore genuinità e a dispetto delle imperanti leggi di marketing che imporrebbero manipolazioni e aggiunte destinate ad allungare la sopravvivenza dei prodotti alimentari ma anche a spogliarli del loro gusto.
L'eccellenza di un prodotto unico.
E’ un riso, quello maremmano, dalle qualità estremamente elevate, vuoi per le caratteristiche climatiche della pianura grossetana, estremamente favorevoli a questa coltura, vuoi per il fatto che i terreni su cui viene coltivato sono stati destinati alla risicoltura solo in epoca recente, non risultando pertanto impoveriti da una ripetuta monocultura come è invece accaduto per altre zone della nostra penisola.
Il riso prodotto è esclusivamente quello coltivato nella Maremma Grossetana e viene lavorato per mezzo di macchinari tecnologicamente d’avanguardia che operano però in modo estremamente naturale.